Architettura tecnica

Giorgio, Croatto giorgio.croatto@unipd.it
Umberto, Turrini umberto.turrini@unipd.it
Angelo, Bertolazzi angelo.bertolazzi@unipd.it

L’attività di ricerca ha ad oggetto le seguenti tematiche appartenenti all'ambito del Settore Scientifico Disciplinare ICAR/10 - Architettura Tecnica:

  • Studio delle tecniche e degli interventi di recupero dell'esistente in un ambito di rigenerazione energetica e funzionale dell'organismo architettonico; (ambito di recupero e conservazione degli edifici)
  • La sostenibilità edilizia e il riuso dei materiali. L’adeguamento e il rinnovo delle tecnologie in ambito architettonico; (ambito di nuove tecnologie e materiali)

ILLUSTRAZIONE DELLE RICERCHE

  • Studio delle tecniche e degli interventi di recupero dell'esistente in un ambito di rigenerazione energetica e funzionale dell'organismo architettonico; (ambito di recupero e conservazione degli edifici)

In questo tema viene affrontata la tematica del recupero e della conservazione degli edifici, ponendo l'attenzione sui molteplici aspetti della materia, ad iniziare dai concetti di reversibilità e compatibilità degli interventi con l'esistente, individuando come obiettivo della ricerca la valutazione delle procedure e dei sistemi di uso corrente, con lo scopo di evidenziare criticità e possibilità di incremento dei valori di reversibilità. In questo ambito vengono studiati procedimenti di valutazione dell'efficacia globale degli interventi mediante l'individuazione e la definizione di parametri significativi opportunamente "pesati" estendendo poi le considerazioni  all'organismo edilizio nella sua globalità, inteso come il risultato finale derivante dall'insieme  delle operazioni di trasformazione eseguite sullo stesso, siano esse di natura architettonica, strutturale o impiantistica, eseguite per soddisfare nuove e rinnovate esigenze funzionali/formali. Tale fatto per approfondire e ampliare ulteriormente, ad un macro livello superiore, i concetti di compatibilità e reversibilità precedentemente individuati.
In tale contesto vengono individuate ed utilizzati criteri e le "linee guida" per consentire l'individuazione delle priorità da porre alla base degli interventi di recupero e, in tale quadro, la conoscenza diventa materia operante per il recupero dell'esistente.  Vengono studiati in dettaglio le metodologie di recupero aventi come oggetto la modifica delle volumetrie interne dell'edificio che mantengono il contesto esistente al contorno inalterato, quali ad esempio gli interventi di "nested building", nell'ottica dell’ottenimento del duplice obiettivo di recupero energetico e funzionale sostenibile del patrimonio storico urbano. In questi ambiti, i criteri e linee guida possono essere sperimentati in sessioni operative esecutive sul campo mediante “casi studio” reali per valutarne l'efficacia e la correttezza.
In seconda istanza, sulla base delle risultanze ottenute, la ricerca affronta ambiti di miglioramento per quanto concerne i sistemi di interazione di nuovi elementi con elementi esistenti in contesti di edifici nidificati caratterizzati da interventi di recupero architettonico. In particolare modo, la sperimentazione riguarda soluzioni di interfaccia tra nuovi elementi di orizzontamento ed elementi verticali esistenti realizzati con sistemi reversibili, in modo da offrire livelli di invasività minori rispetto a quanto attualmente attuato con l'impiego delle tecniche esistenti. Vengono studiate e impiegate soluzioni costruttive e tecnologie derivanti da altri contesti edilizi, quali la prefabbricazione, decontestualizzandole e applicandole al recupero edilizio. Parimenti, vengono analizzate soluzioni costruttive innovative ad ampio spettro spazianti dallo studio delle tecniche per un’edificazione ipogea sostenibile su edifici storici in ambito di riqualificazione del patrimonio storico in un contesto di sostenibilità edilizia volto non solo al recupero dell’esistente ma ad un utilizzo consapevole e sostenibile dell’edificato e del territorio, fino all’individuazione di linee guida e criteri di intervento per ampliamenti e/o sopraelevazione di edifici del dopo guerra con tecniche ad alto contenuto di innovazione tecnologica (strutture leggere CLT, rivestimenti ad alta efficienza in zinco titanio, sistemi di cogenerazione e recupero delle risorse del territorio). Relativamente a tale tematica sono stati ricevuti riconoscimenti internazionali. Per quanto concerne lo studio delle tecniche di recupero in contesto internazionale dell’area mediterranea sono oggetto di studio le tecniche costruttive e le matrici tipologiche dell’edilizia albanese/greca mediante una campagna di rilievi e studi “sul campo”. Lo studio riguarda in dettaglio il patrimonio edificato residenziale ma anche commerciale (strutture alberghiere) oggetto sia di un lento deperimento culturale a favore del consumismo moderno improntato all’inesorabilmente eliminazione le tracce di una cultura tradizionale pregna di valori architettonici e socio-culturali che di una impossibilità degli edifici esistenti di soddisfare parametri e criteri di sostenibilità multicriteria (funzionale, energetica, strutturale, ecc.) in un contesto urbano in continua evoluzione e dalle esigenze sempre più restrittive.

  • La sostenibilità edilizia e il riuso dei materiali. l’adeguamento e il rinnovo delle tecnologie in ambito architettonico; (ambito di nuove tecnologie e materiali)

Nella seconda tematica di ricerca si affrontano lo studio delle tecnologie costruttive, siano esse consolidate storicamente o anche coeve, al fine di individuare nuove soluzioni orientate a concetti di sostenibilità, modularità volumetrica, indipendenza costruttiva e velocità realizzativa. Di centrale importanza rivestono le tematiche degli edifici adattivi, ovvero edifici ad alte performance termo-igrometriche in grado di modificare i layout funzionali in funzione delle esigenze dell’utenza. Tale concetto risulta altamente innovativo se pensato in un contesto di sostenibilità edilizia che pone alla base del risparmio energetico l’ottimizzazione dell’involucro edilizio in funzione delle esigenze. La ricerca ha permesso di individuare criteri di scelta per l’ottimizzazione dell’edificio adattivo multicriteria che fanno uso di più soluzioni modulari simultaneamente, stabilendo gerarchie e fornendo strumenti di valutazione della performance finale. Dette soluzioni vengono poi sperimentate in situ mediante edifici pilota specificatamente realizzati (progetto Corewood attualmente in corso) Nel medesimo filone di ricerca è in corso uno studio innovativo di un edificio laboratorio realizzato in legno multistrato CLT denominato UniZEB che, vista l’elevata innovatività e compartecipazione di enti altamente professionalizzanti del mondo del lavoro viene così di seguito illustrato.

CARATTERISTICHE DEL LABORATORIO
UniZEB è un laboratorio permanente e multidisciplinare, creato dagli studenti e per gli studenti, con il supporto e la guida di professori, dottorandi, assegnisti di ricerca, aziende ed enti professionali.
Il progetto si occupa di formazione, ricerca e innovazione nell’ambito dell’edilizia a consumo energetico ridotto o nullo; il suo fine ultimo è la progettazione e la costruzione di moduli abitativi autosufficienti dal punto di vista energetico e sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Da questo si evince come l’attività di UniZEB non si limiti al solo campo delle costruzioni e dell’impiantistica, ma abbracci anche un ampio numero di discipline che all’edilizia sono, solo in apparenza, meno collegate, come l’economia, la psicologia, la comunicazione. UniZEB, infatti, si propone di studiare le proprie soluzioni e i propri casi applicativi a trecentosessanta gradi.
Il progetto presenta, perciò, un innovativo carattere multidisciplinare e un’occasione unica per la formazione di un know-how specifico nella progettazione tecnica e gestione di un team da parte degli studenti. Attualmente UniZEB accoglie più di sessanta studenti, provenienti non solo dai corsi di studi in ingegneria (principalmente dai dipartimenti DII e ICEA), ma anche da psicologia e consulenza del lavoro, da economia, da comunicazione, da lettere ecc. È necessario sottolineare il fatto che ogni ottobre, quando riprendono le attività accademiche, è previsto un periodo di reclutamento; durante questo periodo nuovi studenti possono candidarsi per entrare a far parte del laboratorio, a seguito dell’uscita dallo stesso di ragazzi ormai impossibilitati a parteciparvi per vari motivi, come il fatto di essersi laureati o l’assegnazione di un posto per il programma Erasmus. Perciò il team è in continua evoluzione.

OBIETTIVI DEL LABORATORIO
Il laboratorio UniZEB si occupa di formazione e ricerca nell’ambito del risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica in relazione all’edilizia. Questa esigenza nasce dalla consapevolezza che gli edifici siano la causa del 40% delle emissioni di CO2; questo vale tanto per l’Europa quanto per il Veneto. Perciò l’Unione Europea, negli ultimi anni, ha promosso delle politiche che mirano alla diminuzione dell’uso di energia da fonti fossili negli edifici. Questo obiettivo può essere perseguito sia nelle costruzioni esistenti, attraverso interventi mirati di retrofit, che negli edifici di nuova costruzione, progettandoli in modo da seguire i parametri NZEB (Nearly Zero Energy Building), ZEB (Zero Energy Building) o PEB (Plus Energy Building). Numerose sono le tecnologie attualmente presenti sul mercato atte a ridurre il consumo energetico degli edifici, ma queste sono incentrate su singoli aspetti della costruzione, come l’involucro, il sistema di riscaldamento e/o condizionamento, l’illuminazione, le fonti rinnovabili ecc. Meno conosciute e analizzate sono, invece, le possibili combinazioni delle varie soluzioni tecnologiche e l’efficienza di queste ultime nelle reali condizioni di esercizio.
UniZEB, date queste premesse, si propone di:

  • stimolare la creatività degli studenti verso lo sviluppo di tecnologie innovative, promuovendo una formazione concreta, attraverso un approccio di tipo learning-by-doing, già apprezzato e comunemente impiegato in diversi sistemi universitari europei;
  • promuovere l’innovazione e la collaborazione tra l’Università e le aziende, potenziando una continua sperimentazione di nuove soluzioni tecnologiche da rilanciare nel mercato della sostenibilità;
  • sensibilizzare l’opinione pubblica per un uso sempre più consapevole ed efficiente dell’energia;
  • puntare alla sostenibilità ambientale, economica e sociale di case ad alta efficienza energetica garantendo un alto livello di comfort.

Tutti questi punti si concretizzano nella progettazione e costruzione di prototipi autonomi dal punto di vista energetico, in ottica di fornire un servizio alla comunità ed alle aziende: un laboratorio di ricerca informatizzato ed infrastrutturato, nel quale ogni parametro è monitorato 24/7, in condizioni reali di esercizio e dove possono essere testate diverse combinazioni tecnologiche.
Si rimanda al sito Unizeb per approfondimenti http://unizeb.dii.unipd.it/

Parole chiave: Sostenibilità, recupero, tecnologie costruttive