Progetti di ricerca

1. Yasunizzazione della terra: un Atlante mondiale del carbonio non utilizzabile. Cartografia e GIS per l'attuazione di politiche territoriali inclusive a scala locale e globale per il clima, la tutela della biodiversità e il rispetto dei diritti umani

  • Il cambiamento climatico rappresenta la più grande sfida per le generazioni attuali e future nell'ambito della sostenibilità. Per evitare un aumento della temperatura media globale superiore ai 2 °C rispetto all'epoca pre-industriale per il periodo 2011-2050 le emissioni totali di anidride carbonica devono rimanere tra 870-1,240 Gt. Occorre sottolineare, tuttavia, che il carbonio immagazzinato nelle riserve mondiali di combustibili fossili ammonta a circa 11.000 Gt di anidride carbonica.
    Nell'articolo pubblicato su Nature nel gennaio 2015, McGlade e Ekins sostengono che l'attuazione delle politiche climatiche efficaci richiederebbe che circa l'80% delle riserve di carbone, il 50% di quelle di gas ed il 30% delle riserve di petrolio rimangano inutilizzate.
    Nonostante le scienze "dure" del cambiamento climatico siano giunte ad una quantificazione del carbonio non utilizzabile, la ricerca scientifica non ha ancora definito i criteri per la scelta delle riserve di idrocarburi da non utilizzare in relazione alla messa in atto politiche efficaci per evitare le emissioni.
    Al momento, la ricerca è in grado di suggerire obiettivi generali di livello regionale o nazionale, senza alcuna localizzazione spazialmente esplicita per le riserve di combustibili fossili da non utilizzare, a non essere puri criteri economici legati ai costi di estrazione. I criteri ambientali o di sostenibilità non sono ancora sufficientemente presi in considerazione nei riguardi dei combustibili fossili a parte le emissioni di anidride carbonica contenute nei carburanti.
    Per quanto riguarda l'attuazione e il trasferimento di politiche per lasciare i combustibili fossili nel sottosuolo finora esiste un solo esperimento di  politica pubblica: l'iniziativa Yasuni-ITT realizzata in Ecuador nel periodo 2006-2013, finalizzata alla conservazione della diversità ambientale e sociale nell'area protetta situata "sopra" i giacimenti petroliferi.
    Questa esperienza ha portato la società civile e la comunità scientifica ecuadoriana a coniare il neologismo "Yasunizzazione" per indicare l'iniziativa della società civile che attraverso il  mantenimento del petrolio nel sottosuolo contribuisce alla realizzazione di una molteplicità di obiettivi: la protezione del clima globale, il coinvolgimento della comunità, la giustizia climatica, i diritti umani e la conservazione della biodiversità.
    Per rispondere a questi aspetti pratici, la ricerca proposta risponderà ad un obiettivo chiave: sviluppare criteri per definire in quali aree lasciare il petrolio nel sottosuolo.
    La ricerca, coordinata dall'Università di Padova coinvolgerà una rete interdisciplinare di ricercatori internazionali attivi in diverse istituzioni di diversi paesi inserendo l'Università di Padova all'incrocio di ricerca innovativa per sostenere le politiche efficaci per il cambiamento climatico.
    Per essere efficace il progetto si concentrerà sull'analisi delle riserve petrolifere e mondiali di petrolio e gas on shore, sia convenzionali che non convenzionali, escludendo le riserve di carbone quelle off-shore di petrolio e gas.
    Un'analisi GIS Multicriteri sarà sviluppata per determinare quali riserve di petrolio e gas dovranno rimanere inutilizzate.
    I risultati attesi saranno: a) un Open GeoDatabase mondiale sui combustibili fossili e la diversità territoriale; b) un Atlante Mondiale sulle riserve non utilizzabili di petrolio e gas in territori ad alta diversità biologica e culturale; c) un Web GIS sulle interazioni tra combustibili fossili e diversità territoriale.

2. Popoli incontattati ed autodeterminazione territoriale

  • Nel 2007 l’Ecuador, primo paese al mondo, riservava un’area di 7500 km2 dell’Amazzonia ai confini con il Peru come zona Intangibile riservata al diritto all’autodeterminazione dei popoli incontattati Tagaeri Taromenane e perpetuamente vietata ad ogni attività industriale. Contemporaneamente veniva istituita anche una buffer zone di 10 km per garantire una ulteriore area di rispetto. Tuttavia trattandosi di popolazioni nomadi che per secoli si sono mosse su un’area di circa 20.000 km2 tra i fiumi Napo e Curaray (in direzione Nord sud) e tra i primi rilievi andini e la confluenza del Nashino con il Curaray (in direzione ovest est) la Zona Intangibile non risulta adeguata alla territorialità Tagaeri Taromenane.
    La ricerca si muove su due versanti: da un lato la dimensione dell’antropologia politica e dei diritti di autodeterminazione di minoranze in isolamento dalla società includente; dall’altro il supporto a politiche territoriali adeguate alla protezione e al mantenimento delle condizioni ecosistemiche necessarie alla sopravvivenza.

    http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0066293

    http://www.geoyasuni.org/?page_id=830

3. Yasuni, conflitti cartografia e territorio

  • Il Parco Nazionale delle Yasuni nell’Amazzonia ecuadoriana rappresenta un caso di studio paradigmatico delle complessità di gestione territoriale in contesti ad elevata diversità biologica e culturale. I conflitti sono strutturanti e strutturali alla contemporanea attivazione di politiche territoriali contrastanti. Istituito come parco nel 1979, riconosciuto riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 1989, è la regione al mondo con la più elevata diversità biologica (il numero di specie di anfibi, rettili, uccelli, mammiferi e piante ad ettaro è ineguagliabile). Il parco è il territorio di vita dei Tagaeri Taromenane, popolo incontattato, degli Waorani popolo di recente contatto e dei popoli Kicwa e Shuar. Tuttavia il territorio destinato alla conservazione della biodiversità ed al riconoscimento dei diritti umani è contemporaneamente occupato da attività petrolifere, prelievo illegale di legname e di specie cacciabili. Nel 2007 la Presidenza della Repubblica ha attivato l’iniziativa Yasuni-ITT con l’obiettivo di non estrarre il petrolio nei campi Ishpingo Tambococha e Tiputini, prossimi nell’area orientale del Parco, in cambio di una compensazione monetaria internazionale calcolata sulla CO2 evitata. Il 15 agosto 2013 l’iniziativa è stata formalmente abbandonata per avviare lo sfruttamento petrolifero dei 3 campi; contemporaneamente la parte meridionale del Parco confina con la nuova licitazione Petrolifera della Ronda Sur Oriente. Le ricerche si muovono su due versanti, da un lato costruire rappresentazioni geografiche che non distorcano il territorio e permettano la comprensione dei diversi grandi progetti che circondano i quattro lati del Parco (Via Auca, fiume Napo, confine con il Peru e sud del Curaray). Dall’altro elaborare proposte alternative di sviluppo territorialmente sostenibili.

    http://www.geoyasuni.org/

4. Territori dei cittadini

  • I conflitti ambientali rappresentano occasioni per esplicitare progetti alternativi di organizzazione del territorio e di approfondire le relazione tra comunità ed ecosistemi. La ricerca si concentra sui modelli di interpretazione e sulle pratiche di gestione dei conflitti ambientali attraverso uno sguardo comparativo tra Europa e America Latina.
    La ricerca affronta le questioni attuali del rapporto tra cittadinanza e territorio, tra politiche ambientali e metodi di partecipazione, tra diversità culturale e appartenenza ai luoghi, tra Europa e America Latina su democrazia ambientale e cittadinanza sostenibile.
    Punto di riferimento è il lavoro svolto dall’OLCA (Observatorio Latinoamericano de Conflictos Ambientales) di Santiago del Cile, rete di attivisti e specialisti che supportano le comunità locali coinvolte attraverso modalità concrete di riappropriazione partecipata dei territori.

    http://iterritorideicittadini.wordpress.com/

5. Veneto cultura e territorio

  • Nella primavera del 2012 usciva “Veneto e Nuvole” un lavoro insolito: per il tipo di ricerca svolta, per la modalità di redazione, per la modalità di condivisione. La ricerca presentava i risultati di uno shadowing e dell’osservazione partecipante del gruppo musicale dei Los Massadores dalle sagre paesane alla sale prove, intervistando e parlando con musicisti e pubblico.
    Veniva confermato l’approccio non estrattivo perché basata sul co-protagonismo di ricercatori e attori sociali.
    L’obiettivo non era solo quello di realizzare la biografia del gruppo, ma assieme a loro, ed al loro pubblico, analizzare il profondo Nord Est: il Veneto (il territorio) ed il veneto (l’abitante).
    La ricerca non è terminata con la stampa del libro, ma prosegue attraverso una serie di incontri nel territorio che con metodi partecipativi raccolgono i punti di vista di cittadini ed attivano percorsi di coscientizzazione sul rapporto tra persone e luoghi.

    http://venetoenuvole.wordpress.com

6. Servizi ecosistemici e valutazione territoriale

  • La biodiversità dei sistemi ecologici, non è più solamente un patrimonio naturalistico del territorio da salvaguardare per ragioni etiche o ecologiche, ma costituisce un fondamentale apporto alle economie su scala locale, regionale e globale. I mercati stanno sempre più scoprendo i beni ed i servizi forniti dai sistemi ecologici e l’atteggiamento delle imprese nei confronti dei  beni e servizi ecosistemici diventa fattore di competitività internazionale. Il riconoscimento e la quantificazione dei servizi, delle funzioni e dei beni erogati dagli ecosistemi rappresentano oggi elementi d’importanza fondamentale per acquisire una maggior consapevolezza sui valori dei servizi ambientali e per orientare le economie, le pianificazioni territoriali e lo sviluppo locale verso una maggior grado di sostenibilità. La ricerca si concentra su due casi di studio il Veneto ed il Perù.

    http://www.serviziecosistemici.it/

7. UpDrones

  • Gruppo interdisciplinare di ricercatori dell’Università di Padova che assieme ad alcune aziende del settore ha avviato una riflessione sulle potenzialità della tecnologia dei droni nella ricerca e le possibili ricadute sociali ed economiche. Ha già realizzato il workshop del 13 novembre 2014 "Doni e tecnologie innovative: prospettive di impiego in sistemi agroforestali e per la tutela dell'ambiente e del territorio".

    http://updrones.altervista.org/

    https://www.facebook.com/UPdrones-droni-e-tecnologie-innovative-per-la-r...