Laboratorio prove materiali stradali - storia

 

La Sezione Sperimentale Stradale fu attivata con l’obiettivo primario di incentivare lo studio teorico e sperimentale delle problematiche stradali concernenti la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione delle strade nelle provincie aderenti. Di fatto, la Sezione Sperimentale Stradale fu presto in grado di affrontare e studiare le più diversificate tematiche dell’Ingegneria Civile e dei Trasporti.
Quattro i problemi che furono inizialmente oggetti di studio:

  1. la resistenza al moto di oscillazione delle molle a balestra delle auto;
  2. le caratteristiche progettuali e costruttive dei macadam cementati;
  3. la verifica delle formule di portata dei pali;
  4. la resistenza dei calcestruzzi all’azione dei carichi concentrati.

Dapprima, il Comitato Direttivo ritenne utile far rientrare negli studi “stradali” anche quelli sui manufatti e perciò decise ed effettuò l’acquisto di strumentazioni necessarie per collaudi e verifiche di ponti. Allora, la Sezione Sperimentale Stradale disponeva dei seguenti strumenti:

  • flessimetri Salmoiraghi ad asta;
  • flessimetri Allemano;
  • flessibili Salmoiraghi a filo;
  • tensimetri Huggenberger;
  • deflettometri Huggenberger;
  • clinometri Huggenberger;
  • deformometri Whittemore;
  • inclinometri Kahn.

Già inizialmente, quindi, si era in grado di effettuare le più complesse ed accurate prove sui manufatti e sulle grandi strutture, nonché sui materiali stradali in genere.

Al mantenimento della Sezione contribuivano sia le provincie aderenti, con un contributo annuale, sia l’Università, mediante la disponibilità di locali, arredamenti e il personale dell’Istituto di Strade.

Nel 1939 aderirono alla Sezione le provincie di Belluno, Verona, Trento e, successivamente, quelle di Rovigo, Treviso e Vicenza.

In quell’anno, con i nuovi contributi, si iniziò l’acquisto di apparecchiature e macchine per prove sui materiali lapidei stradali, ma a causa della guerra, tali attrezzature furono messe in funzione solo nel 1947.

Proseguendo nell’acquisizione di apparecchiature sempre più avanzate per le prove stradali, già negli anni ’70 il Laboratorio della Sezione disponeva di una sofisticata rete di macchine per le prove sugli aggregati lapidei, sulle terre, sui terreni, nonché, sui leganti idrocarburici (bitumi, catrami, ecc.) ed idraulici.

Tra le apparecchiature in funzione negli anni ’70, si citano:

  • cella climatica Brabender da 512 litri;
  • apparecchiatura estensi metrica Baldwin;
  • apparecchiatura oscillografica Hataway;
  • pressa idraulica da 500 tonnellate;
  • penetro metri di Delft da 2 e 10 tonnellate;
  • apparecchiatura per la misura dei coefficienti longitudinali di aderenza e d’attrito su strade e autostrade, costituita da una carrello a tre ruote (Skiddometer BV8) del peso di 1700 kg, trainato da un’autovettura Cadillac Fleetwood.

Negli ultimi decenni il Laboratorio della Sezione Sperimentale Stradale ha saputo dotarsi anche di strumenti di misura elettronici, con il preciso scopo di migliorare sia la qualità che l’affidabilità e la precisione dei dati forniti con le prove.

Di recente, la Sezione Sperimentale Stradale, facente parte del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale, ha acquisito tra le più moderne strumentazioni per lo studio e la verifica dei materiali (stradali, come ferroviari ed aeroportuali), che la collocano in una posizione di primo piano nella Ricerca del settore: il compattatore giratorio, conforme alle procedure di prova SHRP; microfoni per il rilevamento dell’inquinamento acustico prodotto dal traffico veicolare; strumentazione per il rilevamento dell’usura accelerata dei manti stradali; compattatori per il confezionamento di provini di materiale legato con bitume.