Pompei: salviamo la storia

PREMESSA
La proposta nasce da un’analisi della realtà in cui si cala il progetto, in parte conosciuta direttamente e in parte approfondita attraverso lo studio di documenti terzi. Il tema museale in Italia ha da sempre suscitato grande attenzione dal punto di vista della progettazione, considerato l’importantissimo patrimonio architettonico ed artistico da salvaguardare e valorizzare. Pompei in particolare è uno tra i primi siti archeologici in Italia per numero di visitatori, anche e soprattutto stranieri, che annualmente godono della sua straordinaria unicità. Per questo motivo la proposta si discosta dal tradizionale impianto museale in cui si ripropone in scala ridotta l’esperienza che già è possibile apprezzare direttamente in situ. Si ha piuttosto l’intenzione di individuare tutti quei “forti elementi” capaci di entrare in relazione con l’area di progetto, per poi tradurli in una soluzione architettonica capace di offrire una nuova esperienza della Pompei degli Scavi.
Struttura, oggetto ed utente. Tra questi tre elementi, costituenti l’essenza di un progetto museale, è lo spettatore con le sue sensazioni e capacità critiche ad essere al centro dell’investigazione, lasciando il “contenitore” ed il “contenuto” a servizio di questi.


PROPOSTA

La soluzione architettonica intende svilupparsi attraverso una “promenade”, intensa ed unidirezionale, che accompagni il visitatore in un costante cambio di punto di vista, in funzione dell’oggetto con il quale vuole relazionarsi.
Il carattere di questo percorso vuole essere tanto didattico quanto scenografico, coinvolgendo colui che partecipa all’esperienza a vestire i panni di “spettatore” ed “attore” contemporaneamente, attraverso attività di vario genere direttamente connesse con gli “oggetti di scena”. L’insieme delle relazioni che nascono tra questi “oggetti” ed i loro reciproci legami con i “soggetti” vengono più compiutamente descritti nella tavola di progetto. Questa vera e propria passeggiata didattica, innestandosi nella via pedonale esistente, traghetta il fruitore, attraverso una lieve salita, verso l’area degli Scavi, senza mai perdere di vista dove già si è stati, e dove si vuole arrivare. L’itinerario si conclude ad una quota dalla quale è possibile dominare il panorama locale, completando cosi, con un prospettiva d’insieme, le letture critiche fino ad allora vissute.
Lo spazio aperto predomina su quello coperto, nel rispetto del sito in cui l’area d’intervento sorge, essendo direttamente relazionata con quella degli Scavi. Il cortile così formatosi all’interno del percorso è capace di conservare la flora esistente. La grande area verde arricchisce la fruizione di uno spazio pubblico che vuole concedersi tanto ai cittadini quanto ai visitatori, generando un’esperienza partecipata all’altezza di uno dei siti più maestosi d’Italia.

 

Concorso di idee - secondo classificato progetto di Bonfio Marco, Lazzarini Nicolò, Moro Silvano, Zanon Giacomo (ITALIA)

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