Riclassificazione sismica della regione Veneto

a cura di Mariano Angelo Zanini, Lorenzo Hofer, Flora Faleschini e Carlo Pellegrino (Gruppo Tecnica delle Costruzioni).


La vigente classificazione sismica del territorio della Regione del Veneto rispecchia la zonizzazione introdotta con l’OPCM 3274 del 20/03/2003. Tale classificazione è effettuata su base comunale e attribuisce una zona sismica compresa tra la zona 1, a maggior pericolosità e la zona 4 a minor pericolosità. Il 15% dei territori comunali ricade in Zona 2, il 55% in zona 3 e il restante 30% - prevalentemente nelle aree delle province di Padova, Venezia e Rovigo, in zona 4.
Nel 2004 sono stati pubblicati i risultati della mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale MPS04, che permette di ricavare una stima quantitativa della accelerazione di picco su suolo rigido caratterizzata da un periodo di ritorno Tr pari a 475 anni, ossia corrispondente ad un 10% di probabilità di eccedenza in 50 anni di periodo di riferimento della struttura.
La mappa di pericolosità sismica così definita è stata ufficializzata con l’OPCM 3519 del 28 aprile 2006, fornendo tra gli allegati una tabella di equivalenza tra la zonazione sismica precedente e gli intervalli di accelerazione ag. Su tali basi le regioni, a cui lo stato delega l’adozione della classificazione sismica del territorio (DPR 380) avevano la facoltà di aggiornare le rispettive classificazioni sismiche dei territori.
La classificazione sismica del territorio, oltre ad avere una rilevanza a livello di pianificazione urbanistica del territorio, ha assunto un ulteriore ruolo di rilievo a seguito dell’emanazione del D.M. 58 del 28/07/2017 Sismabonus per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, ed i recenti strumenti fiscali in corso di approvazione del Superbonus 110%. Nel contesto di un intervento di riqualificazione edilizia, un edificio ubicato in un comune classificato in zona 1, 2 o 3, ha di fatto la possibilità di poter accedere a tali strumenti fiscali.
Il presente studio ha affrontato la questione della riclassificazione sismica del territorio regionale, effettuando di fatto l’aggiornamento della zonazione sismica regionale alla luce dei dati forniti dalla mappa di pericolosità sismica nazionale MPS04. I risultati ottenuti dimostrano come tale riclassificazione comporti una sostanziale variazione della classificazione sismica regionale, con meno dell’1% dei territori comunali ricadenti in zona 1, circa il 40% in zona 2 e il restante 60% in zona 3. Tale variazione permetterebbe di fatto di poter garantire a tutto il territorio regionale l’accesso agli strumenti di incentivazione fiscale previsti dal sismabonus e superbonus. Di fatto, sulla base dei più recenti dati ISTAT relativi al censimento degli edifici residenziali, si è stimato che tale beneficio interesserebbe circa 340'000 edifici che attualmente risultano ubicati in comuni classificati in zona 4.